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domenica 19 dicembre 2010

"il rifiuto è la fortificazione del sè" MSF

qui http://ilblogdellabionda.blogspot.com/2010/10/vado-vedere.html#comment-form si è discusso brevemente della paura di mettersi in gioco e della conseguente possibilità di dover gestire un rifiuto; Martina sostiene che quest'ultimo possa essere un momento positivo anche per chi lo riceve.
di fronte all'evidenza sperimentale che Martina abbia accumulato una maggiore esperienza sia qualitativa che quantitativa ho cercato di costruirmi dei modelli per accordare le due cose.
se ve lo state chiedendo, voi soliti 25 lettori che da quasi due secoli ammorbate ogni libro che non meriti di essere letto, sì ci ho messo un po' e non sono neanche tanto sicuro del risultato. però mi piacerebbe caratterizzarlo per bene. in particolare il limite superiore.
abbandonando i Frizzi&Lazzi penso di poter dire che sia necessaria una soglia oltre la quale il rifiuto possa generare un rinforzo positivo, soglia stimabile in una percentuale di successi pari ad almeno un terzo dei tentativi.
al di sotto di questo livello... beh, non mi va di parlarne

2 commenti:

  1. nessun modello da costruire, nessuna regola da seguire, nessun accordo da siglare, nessun rifiuto da celare. è semplicemente questione di alchimia, o c'è o non c'è. un terzo dei tentativi? perchè parlare di tentativi quando si cela tutto dietro la vivacità di uno sguardo?

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  2. un modello non è una regola, è qualcosa di simile al costruirsi una chiave semplice e cangiante per aprire porte complesse. il fatto è che la porta pare condurre al Paese delle Meraviglie e di conseguenza ha un senso dell'umorismo tutto suo nel quale quella che chiami alchimia c'è, non c'è, infine c'è e non c'è assieme. da qui la stima.
    lo sguardo è già un successo, il tentativo è soprattutto quello di avere la possibilità di compiere la scelta che riduce a due le alternative. a questo punto, superato il proprio, l'altrui rifiuto può essere gestito positivamente. "tutto" sta ad imparare come farlo.
    molto probabilmente non sono stato affatto chiaro, non ero preparato ad essere letto né tantomeno ad avere osservazioni a cui rispondere.

    dimenticavo, hai vinto il premio per il primo commento! :)

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