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martedì 15 marzo 2011

Quant'è bella giovinezza

Sveglia alle 5.00, colazione e partenza. Accompagno mia sorella ad Orio a prendere l'aereo e, sì, mi sono anche vestito e lavato ma non ricordo in che ordine. L'andata per ovvie ragioni è "Andante con brio" ed a ragion veduta, per la cronaca stanno asfaltando nella zona di Desenzano, il ritorno con la dovuta calma ed un paio di pause-caffè. Sfrutto la mattinata libera per vedere se qualcuno ha ritrovato le chiavi che ieri sera ho scordato in palestra dopo il minibasket, entro così nell'istituto magistrale e approccio una bidella che gentilmente mi accompagna. Entrando in palestra mi sento apostrofare dalla prof:"Chi è quell'uomo?". Frase ad effetto che mi ha un tantino inquietato, per un momento mi sono sentito in un romanzo di cappa e spada!
Spiegata la situazione ho potuto effettuare la mia ricerca. Poi nel salutare ho notato che stavano usando dei palloni da basket e che l'insegnante voleva approfittare della mia presenza. Accetto di buon grado e mi trovo a dimostrare un tiro libero con gli occhi delle ragazze addosso, istituto magistrale ricordate? Ad un certo punto la prof sbotta qualcosa che suona come:"... guardate la posizione, non solo il sedere, capisco che è bello da vedere però state un po' attente..."
Con tutta la rapidità concessami dalla sonnolenza accumulata mi sono voltato in tempo per notare un collettivo quanto repentino frullio di ciglia che cercavano altre direzioni in cui guardare; io per conto mio ho fatto finta di non aver sentito nulla ed ho continuato mettendole in fila per una garetta di tiro e poi me ne sono andato accompagnato da un corale saluto e dai ringraziamenti della prof.
Mano a mano che il mio cervello ingrana, ripenso a quella sensazione e le associo una mousse: gradevole ma che scompare non appena cerchi di afferrarla. Il gusto? Non so dire se mi piace, non ci sono abituato, esotico direi.

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