M come Milano

ciò che mi è sempre piaciuto di Milano è il senso di solitudine che si prova in mezzo alla folla che fluisce attorno a te come acqua sul dorso di una papera. a Rovereto  lo stesso mi è invece decisamente angosciante.
i miei primi contatti infantili con Milano sono legati alla pallacanestro. quello visivo a Bob McAdoo, uno dei migliori giocatori della storia NBA, grande grosso e nero, che si tuffa sul parquet di Rovereto per strappare un pallone al palleggiatore avversario lanciato in contropiede. non sapevo nemmeno si chiamasse pallacanestro ma lo ricordo come fosse domani. anche quello tattile è legato al basket. non so come a fine partita ero finito in campo e infastidivo Sandro Gamba, altro Hall of Famer, attirando la sua attenzione tastandogli il sedere estendendomi in tutta la mia altezza e tempestandolo di domande assude mentre lo speaker lo chiamava ripetutamente per la premiazione.
tempo dopo feci il mio debutto minibasket su quello stesso campo. inutile dirlo ero eccitatissimo. intercettai un passaggio e corsi a perdifiato dall'altra parte. persino palleggiando credo. e forse mi riuscì anche un terzo tempo mi pare a sinistra. insomma il ricordo è nebuloso  ma so che mentre ero in aria ho pensato: "e adesso cosa faccio?". gettai il pallone verso il ferro decisamente a casaccio e.. siccome non è un film di Hollywood ma la mia vita, ho sbagliato.